Archivi tag: Monte Cammarata
Monte Cammarata – Comune: San Giovanni Gemini
Monte Cammarata – Comune: Cammarata
Monte Cammarata – Flora e Fauna
L’aspetto vegetativo di Monte Cammarata è caratterizzata dalla fitta boscaglia a lecci, carrubi e roverella con un sottobosco ricco di esemplari di camomilla delle Madonie mista a giaggioli, denti di leone, salvia e orchidee.
Particolari alcuni esemplari di sorbi alti anche una decina di metri e i parecchi endemismi presenti soprattutto in vetta: dall’ anthemis puntata al jenecio siculus, dal bivonea luteam alla salvia argentea all’ iris pseudopumulia.
L’aspetto faunistico è caratterizzato dalla presenza del picchio rosso. Frequenti gli avvistamenti di corvi imperiali. Tra i rapaci che cacciano nelle macchie a gariga comuni il gheppio e la poiana.
Monte Cammarata – Superficie e Territorio
2.049,37 ha di cui 1175,99 in zona A e 873,38 in zona B
Monte Cammarata – Storia
Il toponimo Cammarata deriva probabilmente da “camera”, “grotta”, una cavità esistente nel monte che porta questo nome. L’omonimo paese agricolo sorge sopra una pittoresca rupe (689 m s.l.m.) a ripido pendio, sulla quale svetta il castello dalla “torre mozza”. Sull’altra groppa del monte, chiamato anche Gemini (che significa “gemello” per i duplici dorsi), sorge appunto il paese di San Giovanni Gemini, sito ridente e prospero nell’attività agricola. La riserva di Monte Cammarata comprende anche il paese di Santo Stefano di Quisquina, ricordato soprattutto come luogo di devozione: a pochi km dal centro abitato, sorge infatti il santuario della patrona dei palermitani, Santa Rosalia. Immerso in un boschetto di querce, a 986 m s.l.m., l’eremo fu costruito nella seconda metà del ‘700 addossato alla spelonca in cui la tradizione vuole che si fosse ritirata la Santa, figlia del signore di quelle terre, prima di trasferirsi sul Monte Pellegrino, altura che domina Palermo. Uno stretto cunicolo porta all’antro dov’è stata posta una statua di Santa Rosalia, perennemente coperta dai doni dei pellegrini. Sul luogo, è possibile visitare anche la chiesa coeva all’edificio: una delle stanze conserva monaci mummificati.