Antico luogo di transito e crocevia della Sicilia centrale, il promontorio della provincia ennese un tempo doveva apparire ricoperto da una fitta e rigogliosa lecceta.
Dell’originario impianto, misto a querce e sorbi, resta solo la macchia boschiva presente sulla sua sommità.
L’intervento dell’uomo sta provvedendo con nuove piantumazioni a ripristinare quello che un tempo doveva essere una splendida copertura andata distrutta per la costruzione di nuove case per vacanza.
La realizzazione di nuovi impianti vegetazionali a prodotto la ricostituzione della fauna, decimata dal bracconaggio.
Limitata a pochi e limitati areali la presenza del leccio Quercia sempreverde caratterizza le pendici del monte. Con un’altezza che può arrivare a 25 metri e con la chioma ricca ed espansa la sua presenza è un prezioso indicatore dei caratteri ambientali mediterranei presenti.
La fauna è arricchita dalla presenza dello sparviere. Rapace dalle ali corte e dalla lunga coda che nidifica nei boschi, sui rami più alti degli alberi.