1361,85 Ha di cui 1010,61 in zona A e 351,24 in zona B
La morfologia di quest’isola è complessa e immediatamente la natura sua vulcanica si percepisce a distanza per le acri emanazioni sulfuree delle pozze di fango termale.
Il cratere lungo le pendici orientali mostra intense attività fumaroliche che proseguono anche sotto il livello del mare.
L’area settentrionale dell’isola è il risultato delle attività vulcaniche più recenti; la storia antica, invece, si legge attraverso i rilievi e il pianoro di Vulcano-piano, nell’area meridionale: la zona è il relitto del vulcano primordiale, la struttura più antica che originò l’isola in epoche remote e che, a seguito di uno sprofondamento della parte sommitale, formò una caldera, in seguito riempita da ceneri, bombe e lapilli nell’arco di tempo che rientra nel periodo del pleistocene superiore (tra 100.000 e 90.000 anni fa).
Dal versante sud dell’isola lo sguardo spazia sull’orizzonte da Capo Milazzo ai Peloritani, all’Etna se la giornata è particolarmente limpida.
Il pianoro è coltivato a frutteti, vigneti e pascoli con gruppi sparsi di lecci e querce, ultime tracce di un’antica copertura forestale. Sulle pareti del versante meridionale la vegetazione è caratterizzata dalla presenza del cisto rosso e del cisto femmina e da una macchia in cui si insediano la ginestra del Tirreno, l’erica arborea, il corbezzolo e la ginestra delle Eolie. Vegetano anche lo gnidio e la ginestra comune: tutte essenze arbustive forti, dalle belle fioriture vivaci.
In contrada Gelso, sul versante meridionale, sopravvivono belle boscaglie di leccio mentre il litorale è colonizzato dal perpetuino delle Eolie. Sulla costa occidentale dell’Isola domina Monte Saraceno (481 m s.l.m.), seconda vetta per altezza. Dalla cima di questo monte si potrà spaziare sul vallone della Grotta dei Palizzi dove sono state condotte ricerche geotermiche, sulle cave di pomice e sul tratto iniziale del Rio Grande, uno dei rarissimi torrenti delle Eolie. Risalendo sulla costa occidentale, in un susseguirsi di precipizi e insenature, si aprono diverse grotte marine tra le quali la suggestiva Grotta del cavallo, posta nell’insenatura fra Capo Secco e Capo Testa Grossa. La sua apertura permette l’ingresso solo a barche di piccole dimensioni: bellissimo il gioco di luci sulle acque nelle ore pomeridiane, grazie alla particolare posizione del sole rispetto ad un’apertura della volta.
La zona nord-ovest dell’isola, individuabile nelle aree di Capo Grano e Cala Formaggio, segna il secondo periodo di attività vulcaniche culminato nell’emersione dell’edificio del Faraglione.
La terza fase di attività vulcanica è la più recente ed è caratterizzata dalla crescita dell’edificio della Fossa all’interno della caldera primordiale del vulcano più antico.
Una menzione particolare va fatta all’intera area nord-est: è qui che le attività di vulcanismo secondario (fumarole, mofete e acque termali) sono evidenti. Qui si trovano i Faraglioni di Levante in cui sono state scavate innumerevoli grotte per l’estrazione di zolfo e, nei tempi passati, di Allume, di Acido Borico e Cloruro Ammonico.
Nei pressi gorgoglia un laghetto di fanghi sulfurei, da cui escono soffioni bollenti costituiti da una miscela radioattiva di argilla con elevato contenuto di zolfo micronizzato, sterilizzata dalle alte temperature connesse alle sorgenti sotterranee di acqua e gas, apparentemente in comunicazione con il Gran Cratere. Il contenuto in zolfo, la temperatura e l’acidità dei fanghi stessi conferiscono a queste terme all’aperto grandi proprietà terapeutiche; sorgenti termali sgorgano dappertutto, anche in mare aperto: tutta quest’area ne è interessata. Nel piano di salvaguardia della riserva, si pone l’accento sui particolari microrganismi (batteri, alghe azzurre e diatomee) che vivono negli ambienti termali (fanghi e acque calde), formando i cosiddetti “feltri” biologici e contribuendo in modo significativo alla fissazione dei gas vulcanici in sali, attraverso il ciclo dell’azoto e dello zolfo. Il regime di protezione servirà anche alla conservazione della fauna che annovera numerosi endemismi.